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Laparoscopia per una ciste ovarica

Gentile Dott.ssa De Pasquale,
Ho trovato il suo indirizzo mail sul sito dell'associazione AISTOM.
Sono C. B.,
Vorrei sottorle cortesemente un quesito, per capire come muovermi al meglio e comprendere di più la situazione che sto vivendo.
Mia mamma è stata operata in laparoscopia per una ciste ovarica. Durante l'intervento hanno perforato l'intestino, ma non se ne sono accorti subito, dimettendola nonostante lamentasse forti dolori e avesse l'addome gonfio e dolorante.
Il giorno seguente siamo stati al pronto soccorso dove in seguito ad accertamenti diagnostici il medico ha preferito riinviarla all'ospedale dove era stata operata. Lì dopo aver aspettato un altro giorno è stata operata d'urgenza e hanno scoperto la perforazione dell'intestino tenue, a livello dell'ileo, asportando dunque la parte interessata e realizzando una stomia temporanea. In seguito è rimasta in rianimazione per complicazioni . Fin dall'inizio ci avevano detto che la stomia si sarebbe resa necessaria per 2 mesi o più, ora però vogliono ricanalizzare la parte questo fine settimana, perché sostengono che la stomia sia ingestibile a casa, poiché le feci sono troppo liquide e i sacchettini si rompono in continuazione e inoltre dicono che è presente una perdita di elettroliti nonché di peso. Io però non ho avuto accesso alla cartella clinica.
Mi sto chiedendo dunque, che rischi comporta una ricanalizzazione così precoce? È veramente la scelta giusta da fare o è meglio sentire il parere di un altro medico.
Mi scuso per non aver utilizzato un linguaggio scientifico ma non ho padronanza in materia. Rimango in attesa di una Sua cortese risposta e sono a disposizione per eventuali chiarimenti.
La ringrazio per l'attenzione e la disponibilità.

Cordiali e distinti saluti

Cara C,
è stata chiarissima
Inoltro al nostro amico Prof. La Torre, che con la sua competenza ed esperienza potrà darle consigli utili.
Personalmente l'avrei indirizzata in un centro di riabilitazione stomizzati, per rilevare le criticità nella gestione della stomia.
Insisterei anche nella richiesta della cartella clinica.
Mi faccia sapere
Cordiali saluti

Maria De Pasquale


Gent.le Sig.ra B.,
Ho letto il suo messaggio.
Limitatamente agli elementi ed alle notizie riportate posso darle i seguenti consigli, oltre a quelli appropriati della Dott.ssa De Pasquale.
Dal momento che è responsabilità del Chirurgo Curante decidere la tempistica della ricanalizzazione, soprattutto in quanto è l’unico ad avere un’esatta conoscenza di quanto precedentemente eseguito, già 20/30 gg. sono di solito sufficienti per avere la possibilità di eseguire il nuovo intervento.
Probabilmente la Ileostomia è “alta” e, per tale motivo, il materiale, molto liquido ed irritante non ne consente una buona gestione, tanto meno al domicilio.
Parlerei, comunque, con il chirurgo che l’ha operata allo scopo di avere ogni altro chiarimento in proposito. Cordiali saluti,

Prof. Filippo La Torre
Direttore U.O. Chirurgia d’Urgenza Retto e Pavimento Pelvico
DEA, Dipartimento di Scienze Chirurgiche
Policlinico Umberto I
“SAPIENZA” Università di Roma.